Approvato il nuovo testo del decreto-legge 82/2021 che punta a ridisegnare l’assetto della sicurezza cibernetica nazionale e prevede la creazione di una nuova Agenzia (ACN).

Ieri, 28 luglio, la Camera dei deputati ha approvato con 388 sì, un contrario e 35 astenuti il “DL Cybersicurezza”. Il provvedimento definisce l’infrastruttura per la cybersecurity nazionale, e istituisce l’Agenzia per la cybersicurezza, apportando alcune modifiche al decreto-legge del 2019 in materia di Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.

La cybersecurity, si legge nel report parlamentare relativo al provvedimento, costituisce uno di quegli interventi previsti anche nel PNRR – la cybersecurity è uno dei sette investimenti previsti per la digitalizzazione della PA – a cui sono destinati circa 620 milioni di euro.

La versione approvata ieri del provvedimento colloca al vertice del sistema nazionale di sicurezza cibernetica il presidente del Consiglio dei ministri, a cui spetta “l'alta direzione e la responsabilità generale delle politiche di cybersicurezza”. Sarà quindi compito suo nominare e revocare il direttore generale, insieme alle altre figure apicali, della nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale, in seguito a un passaggio meramente a scopo informativo sia al Copasir, sia alle Commissioni parlamentari competenti.

Il DL istituisce poi il Comitato interministeriale per la cybersicurezza, con funzioni di vigilanza, consulenza e proposta sulle politiche del settore di riferimento per ciascun ministero. L’Agenzia detta la linea della strategia nazionale di cybersecurity assumendo compiti e funzioni che fino a questo momento erano stati previsti in capo ad altri soggetti, come il Mise, il presidente del Consiglio dei ministri, l’AgID e il DIS.

Infine, presso l’Agenzia saranno trasferiti sia il CSIRT Italiano, sia il Centro di valutazione e certificazione nazionale (CVCN).

Con l’approvazione alla Camera, il testo emendato passa ora al Senato, che è chiamato a pronunciarsi entro il 13 agosto.