La privacy è un diritto umano inalienabile. L’affermazione che accompagna la nuova campagna marketing di Apple crea una vera e propria discontinuità nel modo in cui le aziende si propongono sul mercato. Privacy come leva competitiva e valore differenziante. Quello che arriva da Apple è un messaggio che modifica per sempre le regole del gioco nella data economy poiché eleva la protezione dei dati personali a irrinunciabile prerogativa nel rapporto con i propri clienti.

Ancora una volta, Apple crea innovazione. Non lo fa attraverso il lancio di nuovo prodotto, ma grazie alla definizione di un modello di business fondato sui principi della privacy. Una decisione che prende atto della grande sfida che solleva la trasformazione digitale ovvero la creazione di una data governance sostenibile fondata sulla responsabilità sociale.

Insomma, quella di Apple, è la chiara dimostrazione che la privacy non è più una componente accessoria della trasformazione digitale, ma una componente che deve essere integrata, by design, nei prodotti e servizi della “connected economy”. E lo fa mettendo la persona al centro di tutto, creando le premesse per la definizione di un rapporto fornitore-consumatore costruito sul principio della fiducia e trasparenza.

Nell’infosfera digitale, nella concorrenza tra piattaforme, Apple ha creato la sua gabbia dorata. Chi entra nella sua dimensione – quanto meno questo è il messaggio che viene trasferito al mercato - è al riparo dallo sfruttamento indiscriminato e inconsapevole dei propri dati. Parafrasando una famosa canzone, “Baby, baby (we know)  it’s a wild world….” ma se ti muovi all’interno del nostro perimetro “you are safe” e puoi vivere tranquillamente la tua vita digitale senza correre il rischio di compromettere o mettere a rischio i tuoi dati personali.

Siamo convinti che la nuova mossa di Apple condizionerà in modo profondo la competizione nel mondo dei service e platform provider. La direzione è ormai tracciata e l’evoluzione dell’offerta tecnologica sarà sempre più influenzata dalla capacità di creare ecosistemi digitali basati su politiche di sostenibilità e responsabilità d’impresa. Una missione su cui Red Open ha fondato da sempre le sue attività.

Sulla falsa riga di Apple, sorgeranno in futuro nuove gabbie dorate all’interno delle quali verrà offerta la possibilità di vivere al riparo dai rischi del wild world digitale. Piattaforme fortificate progettate secondo architetture Privacy By Design. È questo il modello da cui trarre ispirazione per la nuova era digitale?.

Sarebbe importante superare il paradigma della gabbia dorata. L’obiettivo? La creazione di uno spazio digitale, non delimitato, che permetta di attraversare e frequentare le terre di mezzo, il wild world, con la stessa consapevolezza “Apple Like” ma con regole che non siano frutto di una politica privatistica ma di una visione etica, giuridica ed economica universalmente codificata e accettata.