Vi presentiamo Gian Marco Di Francesco, principale speaker al Flutter Bootcamp di settimana prossima, 11-15 maggio 2020.

Gian Marco è stato uno dei primi utilizzatori di Flutter in Italia, e, tra i progetti a cui sta lavorando attualmente, si evidenzia la creazione di un’applicazione privacy by design per il contenimento del contagio da Covid-19.

In che occasione hai iniziato ad utilizzare Flutter?

La mia esperienza con Flutter è iniziata nel dicembre 2017: sviluppare in nativo sia per Android che per iOS implicava necessariamente la creazione e la manutenzione di due progetti distinti, richiedendo quindi il doppio del tempo. Ho iniziato a cercare delle alternative che potessero abbassare i tempi e ottimizzare le risorse, finchè non ho scoperto Flutter, anche se ancora in versione alpha, un framework che consentisse uno sviluppo cross-platform.

Quali sono i vantaggi che hai riscontrato programmando un’applicazione con Flutter rispetto agli altri framework?

Non ho un metro di paragone con altri framework cross-platform, ma posso dire che ad oggi sia Apple che Google hanno introdotto la creazione di interfacce in modo dichiarativo, una delle caratteristiche principali di Flutter.
Sono molti i vantaggi, un punto di forza è il suo “Hot reload”: ti permette di vedere, sul display, le modifiche effettuate al codice in pochi millisecondi.
È divertente sviluppare con Flutter, dà piena libertà di renderizzare facilmente ciò che si vuole.

Raccontaci brevemente la tua esperienza con Flutter.

La mia prima esperienza con Flutter riguarda la mia tesi di laurea, che ha avuto per argomento l’applicazione “Pocket” per la piattaforma WOM. Da circa due mesi, con Digit s.r.l., stiamo poi portando avanti il progetto “Digital Arianna”, applicazione finalizzata al contenimento del contagio da COVID-19. Tra quelli rilasciati, questi sono sicuramente i miei progetti più importanti.
Per necessità ho anche creato alcune librerie, tra cui “ArCore Flutter Plugin”, che consente di utilizzare la realtà aumentata di Google tramite Flutter.

Cosa devono aspettarsi dal corso i partecipanti?

L’obiettivo del bootcamp è quello di comunicare, anche sulla base della mia esperienza personale, dei concetti che affrontati da soli richiedono molto tempo per essere elaborati.
Cercherò di trasmettere al meglio quanto serve per avere una solida base con cui iniziare a sviluppare in Flutter. Per questo saremo molto pratici e il più esaustivi possibile, focalizzandoci su quegli strumenti necessari poi per proseguire autonomamente nello sviluppo.

Per saperne di più su programma e per iscrizioni: https://flutterbootcamp.com/

Conosci anche il secondo speaker, Stefano Giuseppe Rago.

Ti aspettiamo!