Dall’inizio di giugno Amazon ha reso disponibile negli Stati Uniti il sistema “Sidewalk”, una funzionalità che permette a tutta una serie di dispositivi dell’internet company di condividere una porzione della banda di rete con chi si trova nella loro immediata vicinanza.

Amazon Sidewalk crea una rete a bassa larghezza di banda, utilizzando come “access point” i dispositivi Amazon connessi in rete, dagli assistenti vocali agli IoT domestici, e nel momento in cui il dispositivo di un vicino di casa o di una persona di passaggio si connette alla rete, diventa a sua volta un access point.

Al momento l’iniziativa è attiva automaticamente per un periodo di prova di 10 giorni e si tratta di un servizio abilitato tramite “opt-out”, quindi attivo di default, che gli utenti possono disattivare dalle impostazioni dei dispositivi abilitati.

Il progetto nasce con l’obiettivo di estendere il raggio d’azione degli smart object dell’ecosistema Amazon anche al di fuori della copertura della rete Wi-Fi domestica, come per esempio le telecamere di sicurezza nei cortili, le luci connesse nei vialetti e le serrature “smart” dei cancelli.

Tuttavia, l’iniziativa può di fatto mappare, tramite una rete creata dall’interazione tra Wi-Fi e Bluetooth, tutto l’ambiente circostante, e in alcuni casi di città ad alta densità abitativa e tecnologica, anche l’intero territorio di un comune.

Nonostante Amazon garantisca un triplice livello di crittografia per i dati custoditi su ciascun dispositivo coinvolto nella sperimentazione, non si può non rilevare che le tecnologie Wi-Fi e Bluetooth siano particolarmente vulnerabili: consentirne l’accesso senza un limite fisico, e cioè quello di trovarsi all’interno dell’abitazione, potrebbe rivelarsi un grosso rischio per i dati personali che risiedono sui dispositivi. Se i risultati di questa prima sperimentazione saranno in linea con le aspettative, è probabile che Sidewalk venga poi esteso a tutti i dispositivi Amazon.

L’iniziativa del gigante del web mette in luce i due attuali modelli che si stanno affermando nello scenario digitale.  Il primo è quello di Apple, basato su una strategia che fa della privacy un valore aggiunto e differenziante, sia come asset aziendale, sia come servizio da vendere insieme ai dispositivi. Il secondo quello di Amazon, e di molte altre organizzazioni sprovviste di una strategia di governance human-centered, che vede nella privacy un limite a ulteriori sviluppi del proprio business, a prescindere dagli effetti che avrà sulle persone.

Gif by Amazon