La scelta di affidarsi ad una applicazione di contact tracing per monitorare la diffusione dei contagi ha suscitato alcuni interrogativi. Quando un’app del genere è efficace? È sufficiente l’applicazione, o il sistema sanitario deve fornire un quadro generale in cui questa possa operare? Quante persone devono scaricare l’applicazione, e come dovranno utilizzarla, affinché vi siano risultati attendibili?

Andrea Rossetti, professore di Filosofia del Diritto e Informatica Giuridica presso l’Università di Milano-Bicocca, e Federico Cabitza, Professore di Sistemi Informativi e Interazione Uomo-Macchina presso la stessa università, hanno risposto a queste domande, sottolineando che un’app di questo tipo dovrebbe essere inserita in una strategia e in un processo di più ampio respiro così da poter realmente intervenire già dalle primissime fasi del contagio e contrastare l’epidemia.

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